I numeri dello spreco alimentare
Con spreco alimentare si intende il cibo che viene acquistato e non consumato finendo quindi nella spazzatura. A questo si deve aggiungere tutto il cibo sprecato prima ancora che esso venga messo in commercio.
I numeri di questo fenomeno fanno accapponare la pelle. Abbiamo deciso di snocciolarveli senza perderci nelle ovvie riflessioni che ciascuno può benissimo produrre in autonomia. Crediamo però che forse questi numeri ci/vi torneranno alla mente la prossima volta che butterete tra i rifiuti del cibo che non è stato mai consumato, magari rimanendo per settimane nel frigorifero, e alla vostra prossima spesa farete acquisti più oculati.
1,6 miliardi di tonnellate di alimenti (⅓ della produzione mondiale complessiva) viene sprecato durante la filiera alimentare (non arriva nemmeno allo scaffale del supermercato).
250 miliardi di litri di acqua vengono utilizzati per produrre il cibo sprecato. Questa quantità di acqua basterebbe a soddisfare il consumo domestico di acqua degli abitanti di New York per 120 anni.
3,3 miliardi di tonnellate di Co2 vengono emesse nell’atmosfera per produrre cibo sprecato. Dopo Cina e Stati Uniti il terzo Paese per emissioni di Co2 sarebbe lo S.U.S.A. (Stati Uniti per lo Spreco Alimentare).
1,4 miliardi di ettari di terreno (il 30% della superficie agricola disponibile al mondo) è utilizzata per produrre cibo sprecato.
200 mila sono le persone che si sfamerebbero con il cibo sprecato dagli abitanti in Europa, zona in cui ogni persona mediamente butta nei rifiuti 95 kg di cibo all’anno.
15,5 milardi di euro è il valore del cibo sprecato in Italia (circa l’1% del PIL), cibo per il valore di 12 miliardi viene sprecato dentro le mura domestiche.
50 milioni di tonnellate di prodotti agricoli viene sprecato in Europa perchè non raggiunge i canoni estetici richiesti dai consumatori. La produzione di questi cibi “brutti” produce emissione di Co2 equivalente a quella di 400mila automobili.
dati Fao, Food Sustainability Index e Wwf