Il cibo innovativo nella storia
La Storia dell’Umanità è segnata da svolte improvvise che sconvolgono il Mondo e la vita delle persone. Anche la Storia del cibo è segnata da alcuni passaggi che hanno modificato radicalmente l’alimentazione e la gastronomia modificando le abitudini delle persone e il loro modo di mangiare e quindi vivere.
La nostra immersione nella Storia del cibo comincia 10.000 anni fa. Nel Neolitico l’uomo passò da un’economia nomade basata su caccia e raccolta ad un’economia stanziale basata sull’addomesticamento degli animali e sull’agricoltura. In quel momento possiamo fissare l’inizio di una prima vera e propria pratica gastronomica da parte dell’uomo che iniziò a consumare cereali e latticini oltre che a delle rudimentali polente (un primo tentativo di panificazione).
Dai primi tentativi di panificazione la successiva tappa, decisiva nell’innovazione gastronomica dell’Umanità, si colloca attorno al 1.000 a.C., periodo nel quale gli antichi Egizi iniziarono a setacciare la farina di frumento per produrre pane bianco. Il pane, il più tradizionale dei cibi sulle tavole italiane, era un cibo innovativo… 3.000 anni fa!
Da quello che consideriamo un alimento semplice facciamo un salto alla Roma Imperiale, epoca caratterizzata da sfarzo e lusso senza precedenti nell’Antichità. In quest’epoca così stravagante potremmo dire che l’innovazione è la ricerca dello sbalorditivo e dell’appariscenza: sulle tavole dei banchetti iniziarono ad apparire pavoni, pappagalli, fenicotteri, gru, ghiri e struzzi.
Arriviamo al Medioevo, considerato un periodo buio ma, almeno dal punto di vista gastronomico, caratterizzato da notevoli cambiamenti. Due alimenti iniziano ad avere larga diffusione in quell’epoca: le uova, utilizzate sia per insaporire e legare le altre vivande che per essere mangiate come pietanza a sé; e la carne di maiale, che divenne più utilizzata rispetto a quella bovina per la possibilità di essere conservata molto più a lungo.
Finito il Medioevo, la scoperta dell’America ha portato nel Vecchio Continente nuovi alimenti: patate, pomodori, zucche, mais e molto altro. Ma sarebbe troppo banale per l’epoca post-medievale citare uno di questi cibi provenienti dall’America per il nostro tour nell’innovazione gastronomica… e siccome una buona alimentazione passa anche da un buon bicchiere di vino, andiamo al 1688, anno in cui Dom Perignon inventò il metodo champenoise per produrre quello che sarebbe diventato il vino più famoso al mondo: lo champagne.
Rimaniamo in Francia dove l’epoca dei Lumi coincise con un forte stravolgimento anche in ambito gastronomico. In quel periodo nacquero il foie gras, il Camembert, le meringhe, la maionese e, aspetto più importante, vennero affinate nuove tecniche per la cottura dei cibi.
L’Ottocento è il secolo della cioccolata, del caffè e del tè, che conoscono in questo secolo un vero e proprio boom grazie anche alla nascita di numerosi negozi specializzati. Ma l’Ottocento è anche il secolo della patata, che divenne l’alimento principale di molte popolazioni povere europee. Di contro, se alcune popolazioni nell’Ottocento si cibavano di sole di patate, in questo secolo vennero scritti i primi manuali di cucina, dei veri e propri trattati di alta gastronomia il più famoso dei quali è senza dubbio “L’art de la cuisine française aux XIX siècle” scritto da Marie-Antoine Careme.
Passiamo al Novecento, epoca di grandi mutamenti storici e di enormi sviluppi tecnologici e scientifici, che ha mutato enormemente il modo di mangiare. Proprio nel 1900, grazie all’avvento dell’automobile, uscì la prima Guida Michelin che illustrava ai gastronomadi le qualità dei ristoranti, che si stavano sempre più diffondendo in Francia. Poco prima, nel 1889 il cuoco Raffaele Esposito, preparò la prima pizza Margherita, in onore della Regina d’Italia, che aveva le caratteristiche della pizza che tutti conosciamo, condita con pomodori, mozzarella e basilico per omaggiare i colori del Tricolore.
Saltando a piè pari il periodo buio, anche gastronomicamente, delle due Guerre Mondiali approdiamo agli anni Settanta e al delinearsi di 3 filoni nella cucina italiana: la riscoperta delle tradizioni regionali, l’adozione di cucina rapida e al contempo sana, e la Nouvelle Cousine.
Ma il Ventesimo secolo è soprattutto caratterizzato da prodotti alimentari che, nel corso degli anni e grazie all’enorme diffusione, sono diventati dei cult. Probabilmente il primo prodotto che vi viene in mente è la Coca Cola (anche se la creazione risale al 1886) e la sua famosa formula magica; la Simmenthal (1932), famosa per aver chiuso la carne in una lattina grazie ad una nuova rivoluzionaria tecnica di conservazione (la gelatina); il celebre hamburger di McDonald’s (1940), icona del consumismo e della globalizzazione; l’italiano dado Star (1948) utile alleato delle donne italiane in cucina.
Poi ci sono dei marchi che hanno definito addirittura delle nuove tipologie di prodotto che hanno anticipato nuovi bisogni, avvertiti dai consumatori. E’ il caso della RedBull (1987), che traendo spunto da alcuni prodotti asiatici, ha fatto diffondere anche in Europa un nuovo tipo di bevanda, oltre a dissetare, è uno stimolante energetico, fisico e mentale che si è ben presto diffusa tra gli studenti, i guidatori e gli atleti.
Nel Ventunesimo secolo il prodotto che ha finora sicuramente destato più scalpore e fatto parlare di sé è Soylent (2013). Soylent prende addirittura il nome da un cibo, composto da (Spoiler!) resti umani, di un film fantascientifico ed è, in parole semplici, un carburante per l’organismo umano da mangiare in tutte quelle occasioni in cui non si ha la possibilità di mangiare cibi di alta qualità: è il primo Complete Food.
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Pochi anni dopo viene lanciato sul mercato europeo Bivo (2017), il primo complete food made in Italy unico a riproporre le proporzioni nutrizionali della dieta mediterranea… Naturalmente stiamo scherzando 😉 , non abbiamo la presunzione di avere fatto la Storia mondiale in ambito alimentare, abbiamo solamente cercato di portare il nostro piccolo contributo.
Nel nostro blog cercheremo nei prossimi mesi di farvi conoscere altre start-up che, in ambito food, stanno portando avanti delle piccole rivoluzioni e che, con i loro prodotti, cercano di migliorare il futuro del nostro pianeta.
Seguiteci nel nostro blog per saperne di più! 🙂