Panini inquinanti!

Sicuramente a tutti è capitato di tornare a casa la sera, trovare il frigo desolatamente vuoto, avere finito le scorte di Bivo e di interrogarsi su cosa mangiare per cena. Una delle soluzioni più adottate è quella di farsi un panino (dopo ovviamente essere andati su www.bivo.it ed aver ordinato le nuovissime buste Bivo).

Basta cercare sul fondo delle dispensa la confezione di pan carrè (sperando non sia scaduto e che ci siano rimaste almeno due fette), dar sfoggio della propria creatività utilizzando quello che si trova tra frigorifero e scaffali ed ecco servito un “ottimo” sandwich tonno, brie e senape. 🙂

Se avete agito in questo modo avete fatto sicuramente una buona azione salvando qualche alimento dal finire in pattumiera: la lotta agli sprechi è anche questo… Ma non tutti i panini fanno del bene alla Terra.

L’Università di Manchester infatti lancia un grido di allarme sul mondo dei sandwich e questa volta non tanto da un punto di vista nutrizionale e di salute, ma dal punto di vista ambientale. Questo studio dimostra che gli 11,5 miliardi di sandwich prodotti nel Regno Unito in un anno generano sta stessa quantità di anidride carbonica prodotta da 9 milioni di auto nello stesso periodo di tempo. Il gruppo di ricercatori ha preso in esame 40 tipi di panino diversi sia da fast food che casalinghi: il risultato non cambia. Il panino più inquinante contiene uova, pancetta e salsiccia e produce (oltre ad effetti non proprio salutari sul proprio organismo alla lunga) la stessa quantità di CO2 generata per percorrere 20 km in automobile. Il team di ricerca ha analizzato tutte le fasi necessarie per la produzione del panino: dalla coltivazione degli ingredienti, al trasporto, al confezionamento e, infine, allo smaltimento del rifiuto (sia della confezione che dei panini non consumati). Il risultato è che lo sfizio di un pasto al fast food o la pigrizia di una cena veloce a casa con un invitante sandwich rischiano di provocare un effetto, a livello ambientale, che non ci sogneremmo mai… L’aspetto che lascia più basiti, ma anche infonde un briciolo di speranza negli amanti dei panini che non vogliono distruggere la Terra, è che basterebbero delle modifiche ai contenitori e alle modalità di confezionamento e smaltimento dei sandwich per ridurre del 50% le emissioni di CO2… Chissà quanto si abbasserebbero se tra le due fette di pane decidessimo di utilizzare prodotti delle nostre terre e di stagione.

Perchè non sono solo i panini ad inquinare: una pessima abitudine dei giorni nostri è quella di consumare cibi fuori stagione. Mangiare le ciliegie di inverno, oltre ad essere svantaggioso economicamente, nuove gravemente alla salute del pianeta. Un chilogrammo di ciliegie cilene per raggiungere il nostro frigorifero deve viaggiare 12mila chilometri bruciando quasi 7 kg di petrolio: un’assurdità se basta aspettare il periodo giusto per gustare le nostre squisite ciliegie di Marostica (a 20 chilometri da Vicenza, sede di Bivo). No?

Qui trovate l’articolo completo dell’Università di Manchester sull’inquinamento provocato dalla produzione di sandwich:

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2352550917300635?via%3Dihub

Per la classifica completa dei cibi più inquinanti fatta dalla Coldiretti vi invitiamo a consultare:

https://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/13467-cibi-piu-inquinanti-estero-coldiretti