VENTISETTE ANNI VISSUTI IN ISOLAMENTO
La storia dell’ultimo vero Eremita
di Kyt Lyn Walken
[Istruttore e Rappresentante Ufficiale della Hull’s Tracking School, Ranger della Conservazione certificato da Conservation Rangers Operations Worldwide, Columnist per testate americane e inglesi]
Tutto ciò che per noi è ordinario, per ventisette anni per Christopher Knight non lo è stato.
Non stiamo parlando di eventi calamitosi, di rapimenti o aerei caduti.
Nemmeno di cambio di identità.
Alla base di questa storia c’è una scelta, che poggia i suoi fondamenti nella ricerca di un’altra via. O vita. O entrambe, se preferite.
Maine, Stati Uniti. E’ il 1986 quando Christopher Knight, ventenne installatore di antifortuni incensurato, un passato del tutto normale alle spalle, cresciuto in una famiglia religiosa e riservata, scompare nel nulla. I genitori e gli altri fratelli non ne parlano con le autorità, forse credendo in una decisione personale del giovane di allontanarsi da tutto e tutti.
Viene arrestato quando oramai ha quarantasette anni. Non per omicidio, come molti potrebbero sospettare. Ma per furto: più di mille lievi effrazioni di questo genere sono state commesse da Knight nel corso di ventisette anni, e per un solo motivo: sopravvivere. E nemmeno così male, poi.
Il giorno della sua scomparsa, infatti, non aveva un piano e nemmeno provviste o attrezzatura da campeggio di qualsiasi tipo. Non aveva – per sua stessa ammissione – nemmeno le conoscenze di un Survivalista o l’ingegnosità di un Prepper se non l’abilità con gli antifurti (allora quasi embrionali) derivata dal suo precedente impiego.
Certo, i luoghi fanno la differenza. E il Maine, stato poco popoloso, colmo di foreste e piccoli laghi, così oscuro, persino gotico nel suo meraviglioso isolamento, è uno di quegli angoli della Terra dove se ti vuoi nascondere e sei in grado di farlo bene, ripaga ogni sforzo. D’altronde, lo stesso Thoreau aveva spianato la strada qualche decennio prima: “Non prima di aver perso il mondo, cominceremo a trovare noi stessi“. Ma Knight lo etichetterà come “dilettante”. Il suo obiettivo non è scrivere un libro. Nemmeno vivere come il McCandless del celeberrimo “Into the wild” si aspettava e inseguiva con accanito ardore.
Knight è lucido. Cinico. Ha in mente la figura dell’eremita puro, che “non vede mai nè un medico nè una donna“, come dirà a Michael Finkel, giornalista e scrittore che con pazienza ha avvicinato Knight durante la detenzione, cercando le motivazioni del suo gesto. Ma deve affrontare la diffidenza scontrosa dell’altro “Qualcuno mi vorrebbe confuso e accogliente, pieno della saggezza amichevole dell’eremita […] Pronto a sbrodolare dal mio rifugio frasi da biscotto della fortuna“.
Quei ventisette anni, spesi in isolamento, a rubare cibo, bombole del gas – mai acceso un fuoco per non rivelare dall’alto la sua posizione, occultata nel bosco da grandi massi, pantaloni, maglioni, libri, riviste, torce, sono stati infruttuosi da un punto di vista di crescita personale e spirituale, come ad alcuni piacerebbe chiamarla?
Ci risponde Finkel stesso, diventato quasi traduttore dei pensieri di Knight: “Pensa continuamente a come migliorare il suo alloggio, ogni attrezzo, rubato, è riposto con cura, pulito e in ordine come tutto il resto. L’eremita non si allontana mai troppo da lì. Trascorre gran parte delle sue giornate in qualche forma di contemplazione dello spazio intorno a sé, della natura, immerso nei suoi pensieri, senza mai provare noia […] Non capisce come possa essere considerato accettabile trascorrere ore chiuso in una stanza davanti a un pc per denaro, e strano rilassarsi in una tenda nel bosco. Non capisce come possa essere indolente l’osservazione degli alberi e intraprendente tagliarli.“
Se abbiamo inizialmente pensato a John Rambo possiamo dire di esserci totalmente sbagliati:
non solo Knight non gli assomiglia nemmeno un pò (non c’è prestanza fisica, nè uno specifico addestramento militare alle spalle, nè armi), ma si propone come l’esatta antitesi. Non scappa, si nasconde. Il che è ben diverso. Se incontra casualmente qualcuno si rifugia presto nel suo spazio protetto.
Verrebbe da chiedersi se avesse potuto scampare la detezione per i furti commessi se avesse avuto un piano, all’inizio di tutto. Se avesse avuto razioni, conoscenze di bushcraft e altro ancora. Ma la sua storia è stata scritta da lui stesso. Come in ventisette anni ha cercato con tanta dedizione.
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